6 Agosto 2008
In merito alla nota a mezzo stampa del Sindaco di Camerano Carmine Di Giacomo sulla questione dell’ospedale di rete, i Sindaci dei Comuni di Castelfidardo e Loreto Mirco Soprani e Moreno Pieroni puntualizzano la propria posizione.
“Non si vuole in questa sede alimentare inutili polemiche, dal momento che l’ufficializzazione dell’ipotesi Acquaviva era già stata anticipata in occasione del vertice svoltosi nel mese scorso presso la Regione Marche alla presenza dello stesso collega di Camerano. In quella circostanza era stata espressa dall’assessore Mezzolani la volontà, quale che fosse la localizzazione definitiva, di non penalizzare il territorio a sud di Ancona. In questo senso, si sono pertanto studiate e suggerite ipotesi alternative, nel malaugurato caso che la scelta di San Sabino non sia percorribile per ragioni di varia natura che per altro vorremmo conoscere. Il documento congiunto sottoscritto dalle Amministrazioni Comunali che hanno partecipato al tavolo di concertazione di venerdì scorso – la cui convocazione era stata spedita con la medesima forma e tempistica a tutti e faceva seguito ad un’altra della settimana precedente – mirava dunque a sbloccare la situazione constatato lo stand-by da parte della Regione. I Sindaci dei Comuni di Castelfidardo, Loreto, Osimo, Sirolo, Numana e Offagna (nonchè i rappresentanti del Comitato dell’ospedale di San Sabino di Osimo e Castelfidardo) reputano che il terreno di oltre venti ettari di proprietà delle Opere Laiche Lauretane in zona Acquaviva possieda caratteristiche tecniche e geograficamente baricentriche più che soddisfacenti: i collegamenti con la Strada Statale 16 e l’autostrada corrispondono infatti perfettamente alle esigenze della Vallata del Musone. Giova altresì ricordare che l’accorpamento con l’Inrca non è volontà delle Amministrazioni citate, ma comunque e ovunque imposta dalle autorità sanitarie e istituzionali sovraordinate. Ribadiamo che l’urgenza assoluta, per i suddetti Comuni, rimane un ospedale di rete di qualità per i 130.000 cittadini della zona di Ancona sud, da troppo tempo costretti a subire continui disagi, tanto più che – in questa lunga attesa – non sono stati debitamente potenziati i servizi dei nosocomi di Loreto e Osimo. La localizzazione di San Sabino, inoltre, rimane quella preferita e prioritaria ma per evitare ulteriori dispersioni di tempo, è parso opportuno suggerire una valida soluzione alternativa. La nostra proposta è aperta ad un confronto fra le parti, che sarebbe avvenuto senza fraintendimenti se tutti i Comuni avessero partecipato con assiduità agli incontri del tavolo di concertazione. Poiché, anche altre realtà vanno presentando le loro “alternative” a San Sabino, sarebbe stato penalizzante per il territorio che rappresentiamo non avanzare una nostra opzione che reputiamo ponderata e di qualità. Preferiamo poi non parlare di “piani” ma semplicemente di soluzioni che consentono di addivenire ad una svolta in una vicenda che vuole tutelare un interesse primario della collettività. Circa il coinvolgimento di Ancona, infine, ci sembra scontato che sia ben rappresentata nel Comitato tecnico e che dunque sia in grado di far valere autonomamente le proprie necessità”.
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