31 Maggio 2010
Concretezza e misure mirate: ad un anno dalla scadenza del mandato, questa Amministrazione punta a dare sicurezze e a chiudere il cerchio degli impegni presi con i cittadini. Come leggete in altro spazio del giornale, il Consiglio Comunale ha di recente approvato il rendiconto di gestione 2009, che al di là delle letture politiche cui si presta, ha comunque segnato dei dati incontrovertibili: l’Ente sta riducendo l’indebitamento pro-capite ed ha parsimoniosamente utilizzato le risorse, chiudendo con un avanzo di modesta entità, sintomo di previsioni ed investimenti calibrati. E’ evidente e legittimo, però, che l’elettore voglia vedere i “risultati” e continui ad avvertire i disagi di una crisi di cui ancora oggi viviamo le conseguenze. A questo proposito è di recentissima uscita l’avviso pubblico per usufruire dei voucher (per 25 mila euro), stranamente contestato da una parte della sinistra, una formula innovativa che assegna contributi alle fasce deboli a fronte di una prestazione lavorativa occasionale a favore del Comune. E’ l’ultimo intervento dopo i 27 mila euro destinati agli indigenti ed i 40 mila per il fondo di sostegno al reddito. Per la crisi questo Comune ha destinato nel 2010 risorse per poco meno di 100 mila euro, più dell’anno precedente. Uno sforzo non indifferente che ci pone fra i Comuni più sensibili. E’ un ulteriore segnale di attenzione da parte di questa Amministrazione che al sociale dedica parte saliente del bilancio, somme ingenti che ogni anno manteniamo od incentiviamo. In quattro anni trascorsi alla guida della città, abbiamo ritoccato una solo volta le tasse (la Tarsu lo scorso anno per far partire il servizio “Porta a Porta”) ed anche se ha fatto maggior rumore quell’aumento rispetto ai numerosi sforzi di “non” imporne altri, credo che questo sia un record fra tutti i Comuni della zona.
Le grandi opere. Abbiamo già spiegato – ma torniamo volentieri per maggior chiarezza sull’argomento – come le somme destinate a spese pluriennali non sottraggano risorse alle necessità “correnti”. Chi segue le vicende nazionali sa che il patto di stabilità sta frenando i Comuni negli investimenti e questo non è un aspetto certo positivo. Ecco perché, progetti già finanziati come quello di Porta Marina o della nuova scuola media di cui si è aperta la gara di appalto in questi giorni, proseguono. Se in questo momento tutti i Comuni riuscissero a dare lavoro alle imprese locali, si innescherebbe un volano non indifferente per la ripresa. Sarebbe illogico, a crisi in atto, fermare tutto ed aspettare alla finestra: i Comuni virtuosi, come il nostro, debbono invece andare avanti per dare un segnale di incoraggiamento al territorio e non rischiare di innescare un meccanismo che al contrario provoca la mancata occupazione.
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