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25 Aprile 2022

Costruttrice di pace e di resistenza, la testimonianza di Anna Rosa Nanetti

Aveva appena 14 mesi Anna Rosa Nanetti, quando le milizie tedesche nel settembre del ’44 eseguirono un’autentica mattanza sulle colline del Monte Sole, tristemente nota come ‘strage di Marzabotto’. Tra le 770 vittime del feroce rastrellamento anche suo padre, 35 enne e gran parte di una comunità distrutta e sfregiata. Grazie alla disperata fuga in braccio alla mamma e ad un soldato brasiliano che le aiutò a raggiungere il centro profughi di Firenze, Anna Rosa è diventata una dei ‘bimbi della montagna’ sopravvissuti alla deportazione, alle case depredate, ai terreni minati, alla povertà e al distacco dalla famiglia naturale che non aveva di che sfamarle. Ma Anna Rosa è oggi anche e soprattutto una costruttrice di pace, una testimone della Resistenza e del trionfo dell’amore gratuito delle famiglie affidatarie che hanno accolto quei bambini rispetto al male perpetrato dai nazi-fascisti. Il racconto toccante ma sereno della prof.ssa Nanetti è stato il momento culminante della  cerimonia odierna del 25 Aprile, svoltasi finalmente in presenza al Salone degli Stemmi davanti ad una platea di rappresentanti istituzionali, civili, militari e scolastici.
Gli interventi del sindaco Roberto Ascani, di Lara Piatanesi presidente del Consiglio Comunale e della presidente dell’Anpi Elisa Bacchiocchi che hanno sottolineato l’attualità del messaggio della Resistenza e l’importanza di un impegno quotidiano per difendere e dare compimento ai principi di democrazia, libertà, uguglianza e solidarietà,  sono stati intervallati dalle letture animate a tema degli studenti degli Istituti Comprensivi Mazzini e Soprani. Un coinvolgimento che dimostra come la scuola debba essere il primo presidio ove sviluppare l’identità di un popolo e la coscienza critica, divenendo custodi dei valori costituzionali e i ‘partigiani’ del ventunesimo secolo.

Lucia Flauto

Comune di Castelfidardo

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