24 Settembre 2010
Il convegno di studi promosso dall’Anpi in agenda domani dalle ore 10.00 alle 18.00 presso il Salone degli Stemmi, aggiunge un prezioso tassello alle celebrazioni del 150° anniversario della battaglia di Castelfidardo. D””d“Dall’Unità alla Repubblica: percorsi e temi nell’Italia contemporanea”, gode del patrocinio del Comitato Nazionale, tanto che gli atti verranno raccolti e documentati in un apposito volume che verrà consegnato al Presidente della Repubblica Napolitano nel marzo 2011 all’avvio dei festeggiamenti per l’Unità tricolore.
L’incontro riunisce alcuni fra i più stimati docenti universitari che si sono maggiormente occupati della storia risorgimentale e della nascita della Repubblica. Eva Cecchinato e Nadia Filippini dell’Ateneo di Venezia, Ester De Fort dell’Università di Torino, Marco Severini e Giovanni di Cosimo dell’Università di Macerata, Giovanni Sabbatucci dell’Università di Roma, Roberto Balzani di Bologna e Pier Luigi Ballini di Firenze. Ad aprire la giornata, i saluti del Sindaco Soprani, della prof.ssa Rosa Maria Borraccini (Università di Macerata) e l’introduzione del presidente del Comitato scientifico per il 150° prof. Gilberto Piccinini; a trarre le conclusioni, sarà invece in coda al convegno il segretario nazionale dell’ANPI sen. Luciano Guerzoni.
L’input dell’incontro parte dalla battaglia di Castelfidardo che il 18 settembre 1860 liberò le Marche dalle truppe e dal governo del papa-re, consegnando a Vittorio Emanuele I l’ultimo lembo di una penisola ormai unificata. Iniziò così un percorso straordinariamente ricco della nostra storia recente, durante il quale il Paese passò attraverso avventure coloniali, la prima guerra mondiale, i venti anni di dittatura fascista sino alla guerra di Liberazione, che permise di affrancare e riscattare un paese democratico, repubblicano, dotato della più avanzata tra le Costituzioni. A 65 anni dalla Liberazione e a 150 anni dall’Unità d’Italia, è utile tornare a riflettere in prospettiva non solo storica ma anche culturale e politica sul percorso vissuto, perché nelle vicende di quegli anni si possono rintracciare molti dei caratteri originari della patria.
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