10 Ottobre 2010
Sette su dieci: tante sono le vittorie di musicisti russi dal 2001 ad oggi nel premio internazionale per solisti e concertisti, la categoria più prestigiosa dell’ambita rassegna fidardense. A dare continuità alla tradizione che soffia insistente dall’est, è stato quest’anno Viacheslav Bondarenko, 26enne di Saratov ha staccato di un’inezia il serbo Peter Maric e il bosniaco Milan Vidovic, a conferma di una qualità livellata verso l’alto. Ma il dato significativo di una edizione superba che chiude i battenti con la cerimonia di premiazione e l’esibizione al teatro Astra, è l’omogeneità nella distribuzione dei risultati. I concorrenti disegnavano una mappa di 26 Nazioni, quattro continenti su cinque: diciassette hanno centrato almeno un podio, otto si sono spartite i primi posti. A fronte di una presenza massiccia, non c’è stato l’atteso exploit della Cina, comunque in grande ascesa nelle sezioni di classica, mentre Russia (che oltre al Premio si è assicurata il successo con le orchestre) e Francia hanno eccellentemente mantenuto posizioni di spicco. La sorpresa più piacevole viene dall’Italia: due solisti, Pietro Roffi e Tommaso Arena che lo scorso anno fu uno dei protagonisti del Music Reality Show, hanno firmato un’impresa che «segna la crescita della scuola italiana, affatto casuale se pensiamo che i rispettivi maestri sono Gianluca Pica e Mario Stefano Petrodarchi», come fa notare il direttore artistico Paolo Picchio. Ma al di là degli esiti di un concorso che non teme confronti a livello internazionale e che ha tenuto fede alla sua fama nonostante i timori indotti dai venti di crisi economica che potevano frenare l’afflusso dai Paesi sfavoriti dal cambio, è la formula ad avere fatto centro, registrando una sinergia ottimale nella macchina organizzativa che ha coinvolto Amministrazione Comunale, Ideazione Eventi e Pro Loco. «Perfetto, ha funzionato tutto in maniera puntualissima – è il bilancio dell’assessore alla cultura Moreno Giannattasio -; la partecipazione è stata importante numericamente e qualitativamente, le eccezionali serate all’Astra e l’energia delle aree-evento hanno avuto un effetto dirompente. Il bel tempo ha favorito l’afflusso di visitatori da ogni dove, la città si è immersa in un clima di festa, in cui la riapertura di Porta Marina è stata la classica ciliegina sulla torta, perché tanti stranieri se ne vanno con una foto scattata nei nuovi giardini». Quella del Festival è una strada imboccata con determinazione e riscontri concreti. «La varietà dell’offerta è una carta vincente – aggiunge l’art director di Ideazione Eventi Francesca Santini -; in ogni location c’è stato un pieno di pubblico e di soddisfazione. Inserire novità, improvvisazioni ed eventi aggiunge fascino ad una formula aperta ad ogni sviluppo; siamo particolarmente orgogliosi delle vittorie italiane nel concorso, in specie quella di Tommaso Arena, che dimostra come il “nostro” reality sia davvero un laboratorio creativo, in cui grazie al confronto con gli artisti più esperti, cresce anche il bagaglio individuale». Nella giornata di chiusura, il suono della fisarmonica ha continuato a riempire ogni angolo del centro cittadino: a Music&Co ha fatto irruzione “L’Orage”, gruppo laziale dalla carica dirompente, mentre l’Auditorium ha ospitato la festa finale tra tanti sorrisi e un filo di tristezza: sarebbe bello vivere l’atmosfera del Festival tutto l’anno, ma l’idea per renderlo itinerante è sempre più coinvolgente è già in serbo.
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