13 Settembre 2010
Un titolo modernissimo e particolare, un testo dal taglio fortemente personale, che fa emergere tutto ciò che è stato messo a tacere: l’11 settembre della Chiesa è il saggio presentato ieri dal collega Lucio Martino presso una gremita Sala Giunta del Comune di Castelfidardo, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario della battaglia. Introdotto dall’assessore alla cultura Moreno Giannattasio e pungolato dal presidente della Fondazione Ferretti Eugenio Paoloni, il giornalista ha vivacemente svelato l’ispirazione e le curiosità di un lavoro il cui apprezzabile risultato “non è certo un merito esclusivamente personale, bensì di tutti gli storici che mi hanno preceduto sull’argomento”. La data da cui il volume prende spunto è quella dell’inizio delle invasioni non dichiarate delle truppe dei Savoia nei territori pontifici di Umbria e Marche e della contemporanea partenza dal golfo di Napoli della Regia squadra navale verso Ancona per bombardarla. Una storia vissuta da un’angolazione diversa, quella dei “vinti”, che svela come i mezzi impiegati per unificare il Paese sconfinarono talora nell’illegalità, introducendo elementi “nuovi” come l’utilizzo di armi moderne (vedi i i cannoni rigati a Castelfidardo), dei servizi segreti, dell’assai poco lusinghiera pratica dei brogli elettorali e del maltrattamento dei feriti. Una visione comunque suffragata da ampia documentazione ma anche da una più disincantata lettura dei fatti, che rende evidente – ad esempio – il ruolo decisivo giocato dalla massoneria, interessata all’Unità d’Italia per annientare lo Stato della Chiesa. “Comprendere il passato ci aiuta ad interpretare il presente”, ha spiegato Lucio Martino. “Ed è’ con tale spirito – ha aggiunto Eugenio Paoloni – che abbiamo concepito le iniziative di questo 150°, considerandolo un punto di partenza per una serie di analisi e studi su un’Italia ancora tanto frammentata”.
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