11 Aprile 2008
Con l’incontro di ieri dal titolo “reati commessi a mezzo internet”, sapientemente condotto dal dirigente dell’Ufficio Anticrimine della Polizia di Stato, Massimo Pietroselli, si è concluso il ricco calendario di lezioni alla legalità proposte nell’ambito del progetto “Itis, terrazza del buon vivere”, promosso da Amministrazione Comunale-Assessorato Pubblica Istruzione, Polizia Municipale, Polizia di Stato e dirigenza scolastica dell’Itis Meucci.
Un’iniziativa ricca ed ambiziosa che fonda le sue radici nel 2004, quando si diede vita al primo corso per il conseguimento del patentino rivolto a tutti gli studenti del territorio ma che, nel tempo, si è ulteriormente arricchito di nuovi incontri a carattere educativo, grazie alla partecipazione completamente gratuita dei massimi esponenti lin tema di sicurezza pubblica, legalità e sanità.
L’idea alla base del progetto elaborato dalla Polizia Municipale fidardense, infatti, è stata quella di “formare” le giovani generazioni con esempi concreti di vita vissuta e con la testimonianza di chi è preposto quotidianamente ad assicurare il benessere all’intera collettività, che siano operatori di polizia, medici, farmacisti, psicologi, dirigenti sportivi, amministratori locali, ecc., lasciando alla repressione solo il compito di “estrema ratio” per contrastare taluni comportamenti sfocianti in veri e proprio reati, anche stradali, consci del fatto che oggi più che mai anche le nostre modeste realtà cittadine sono attanagliate da vecchi e nuovi pericoli.
Il programma dei corsi, differenziato per fasce d’età, ha visto le prime classi dell’Itis impegnate a familiarizzare, dal punto di vista codicistico, con i reati che maggiormente investono la loro sfera: furto, ricettazione, lesioni, risse, danneggiamento e deturpamento di cose pubbliche e private.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alla nuova legge sullo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, arricchita anche da una lezione speciale sugli effetti provocati da queste sostanze sulla salute degli adolescenti, grazie alla squisita preparazione del bravissimo dott. Daniele Bacchiocchi, capace di affascinare, con un linguaggio semplice ma efficace, intere classi di giovani studenti.
Le classi II, III e IV si sono confrontare invece con i potenziali reati che si possono consumare con l’uso incauto di internet, lezioni che hanno suscitato tanto interesse quanta preoccupazione perché anche i comportamenti ritenuti innocui si prestano ad essere sfruttati da personaggi senza scrupoli (truffe, furti di identità, ecc.). L’ispettore. Pietroselli, in particolare, ha sconsigliato caldamente di fornire le vere generalità in chat, raccomandando di evitare incontri “al buio” e di inserire dati identificativi nei profili e – soprattutto – foto di minori, “merce” definita preziosa dai nuovi “orchi della rete” per uno dei traffici più immondi che il genere umano abbia mai conosciuto: la pedopornografia. Un argomento purtroppo di grande attualità in merito al quale è in partenza una ulteriore serie di incontri diretti, questa volta, alle famiglie “conoscere per prevenire: reati commessi con l’uso di internet”.
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