12 Settembre 2017
Un binomio inedito, un inizio originale e scoppiettante. Un comico sul palco del Premio Internazionale di fisarmonica, ne apre le serate di questa 42^ edizione mercoledì alle 21.30 in piazza della Repubblica (ingresso gratuito, Auditorium San Francesco di via Mazzini in caso di maltempo). La folgorante ironia, la dirompente parlantina, l’estro di Dario Vergassola accompagnato da un quartetto di eccellente livello che pone al centro lo strumento ad ancia, si traducono in una godibilissima “ballata delle acciughe” con vista su pregi e difetti dell’umanità. «Un contesto teatral musicale che rappresenta una novità per il nostro Premio e ne arricchisce i contenuti con un approccio meno classico ma trasversale; a Vergassola abbiamo chiesto di personalizzare appositamente lo spettacolo tratto dal suo romanzo, inserendo divagazioni su Castelfidardo e la fisarmonica», spiega il direttore artistico Christian Riganelli. Tutto è possibile nei testi del noto attore e conduttore – ma anche cantautore – spezzino, valorizzati dalle musiche e dagli arrangiamenti di Giovanni Seneca (che al Pif ritroviamo nelle vesti di giurato della sezione world music) la cui chitarra si sposa con l’organetto e la fisarmonica dell’ottimo Danilo Di Paolonicola, le percussioni di Francesco Savoretti e il contrabbasso di Gabriele Pesaresi. Agganciandosi al tema, la macchina organizzativa comunale ha costruito in collaborazione con l’associazione culturale “Marchigianamente” e l’associazione “Pescatori” di Portorecanati, l’evento “Alici e Calici” che dalle 18.30 permetterà di degustare bollicine di Marche (vini bianchi spumantizzati) e di mare (pesce azzurro).
La ballata delle acciughe è un romanzo edito da Mondadori nel 2014 in cui Vergassola racconta una storia divertente e malinconica ambientata nella provincia italiana a lui tanto cara, la periferia di La Spezia, bar Pavone, i cui frequentatori creano un microcosmo dove si riflettono tutti i pregi e i difetti dell`umanità. Una giostra di personaggi strani, buffi, a volte ridicoli ma anche molto realistici, pieni di paure, piccole e grandi manie, problemi quotidiani ed esistenziali. Due cassaintegrati che giocano la stessa partita a biliardo da anni senza mai arrivare a una fine, barando di continuo sul punteggio per far durare la partita in eterno; chi racconta di essere stato rapito dagli Ufo; Gigipidia perché sa non quasi tutto ma proprio tutto; l`ipocondriaco e via dicendo. Avventure rocambolesche introdotte e sottolineate dalle musiche originali del quartetto di Giovanni Seneca, strumentisti di valore e professionalità tali da valere da soli uno… spettacolo.
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