9 Marzo 2018
Nel settembre scorso aveva festeggiato i suoi splendidi 90 anni a Castelfidardo dove aveva ricevuto, nel contesto del Premio Internazionale di Fisarmonica, l’ennesimo riconoscimento, il titolo di ambasciatore della fisarmonica. Ma già nel luglio del 1971, in una piazza che le cronache dell’epoca narrano gremita da oltre duemila persone, il Consiglio Comunale gli aveva conferito la cittadinanza onoraria per “aver contribuito in maniera notevole a portare e far conoscere il nome di Castelfidardo nei teatri, alla radio e alla televisione in Europa e nel mondo”.
Peppino Principe è un pilastro nella storia della musica e dello strumento. Classe 1927 – come Gervasio Marcosignori di cui cinque anni dopo ricalca anche la stessa data di morte – è stato un fenomenoda 20 milioni di dischi, un precursore capace di sfondare in tutti i campi. “In occasione del nostro incontro mi hai fatto capire quanto tenevi alla nostra città – scrive il sindaco Roberto Ascani -; mi hai insegnato ad andare oltre le apparenze, a guardare con passione alla vita e alla musica. ‛Ho suonato la fisarmonica perché mi divertivo’, le parole che dimostravano la tua umiltà e il tuo essere essenziale. Rimarrai per sempre nei nostri cuori, come il principe e come amico, con infinita gratitudine”.
Nativo di Monte Sant’Angelo in Puglia, il maestro si era trasferito nelle Marche, a Porto San Giorgio, dove si era sposato a metà degli anni 80 e dove si è spento stanotte dopo un malore accusato mentre passeggiava all’aperto. Eccellente fisarmonicista jazz che con la sua “Excelsior” si è esibito nei più importanti palcoscenici internazionali (dalla Carnegie Hall di New York alla Grass Hall di Tokio), ricevendo l’Oscar mondiale nel 1961, Principe è autore di musiche originali per fisarmonica indelebili, come “El Bandito”, tango argentino che ebbe un successo clamoroso rimanendo in testa all’Hit Parade per settimane. “Peppino è uno dei più grandi personaggi della nostra storia, un’autentica star ma soprattutto un musicista completo dalle intuizioni straordinarie, basti pensare che nel 1959 è stato il fondatore assieme a Cino Tortorella dello Zecchino d’Oro dove ha anche diretto l’Antoniano di Bologna”, ricorda lo storico direttore del Museo della Fisarmonica Beniamino Bugiolacchi che ne conserva gelosamente i vinili e l’amicizia. Per due decenni, Principe ha infatti collaborato con la Rai, calcando anche il palco di Sanremo come direttore e fisarmonicista nel ’64 con Mike Bongiorno e Domenico Modugno, vincitore con “Dio come ti amo”. Nel 1972 è protagonista, in radio e poi in tv, degli spettacoli musicali “La Fisarmonica”, diretti da un altro big, Gorni Kramer. Vetrine che hanno dato notorietà, lustro e prestigio al nostro strumento simbolo. Grazie, “Principe della fisarmonica”.
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