Descrizione
Una festa di comunità all'insegna della gratitudine verso quanti hanno reso possibile la realizzazione della nuova sede e della riconoscenza nei confronti di coloro che in 46 anni di impegno hanno reso la Croce Verde un imprescindibile punto di riferimento per il territorio. Collaborazione, spirito di servizio e solidarietà gli elementi chiave del lungo percorso che ha permesso di inaugurare ieri alla presenza di centinaia di persone la nuova sede in via Podgora nei locali che ospitarono l'ex ospizio Mordini. E’ il primo tassello del Polo della Sicurezza, dove troveranno presto collocazione in un’ottica sinergica e strategica anche il Comando di Polizia Locale e il gruppo comunale di protezione civile.
Una riqualificazione frutto di un investimento cospicuo da parte dell'attuale amministrazione comunale che vi ha dedicato risorse pari a un milione e mezzo di euro e del lavoro di squadra messo in campo dagli instancabili volontari della Croce Verde e da un pool di generosi sostenitori. «Siamo come un mega orologio che funziona grazie a una miriade di ingranaggi: ringrazio l'Amministrazione con cui si è instaurata una sana dialettica per comprendere le rispettive esigenze, la Polizia Locale per la totale disponibilità e tutti coloro che hanno contribuito all'allestimento della sede, in particolare i militi e le rispettive famiglie», ha ricordato il presidente Gino Morbidoni cedendo alla commozione ed indirizzando un affettuoso saluto alle consorelle e all'associazione “Fallo con il cuore” grazie alla quale si è compiuta la campagna dei defibrillatori Dae. «La Croce Verde non è solo soccorso e sirene ma tanto altro e questi spazi sono aperti a tutte le associazioni per far crescere la rete del volontariato», ha aggiunto stretto dall’abbraccio del direttivo e delle tante divise arancioni.
Dalla testimonianza dell'attuale a quella del primo presidente della Croce Verde costituita formalmente il 12 dicembre 1980 da 10 soci fondatori, scorre tutta l'emozione e il percorso di una Odv diventata una solida e poliedrica certezza, affiancando ai servizi sanitari una serie di attività inclusive a favore di varie fasce della popolazione. «Eravamo un manipolo di giovani incoscienti con un sogno costruito tramite l'ascolto e un modo di guardare diversi dal sentire e dal vedere asettico senza intercettare il bisogno del prossimo. L'umanità e lo spirito di servizio di ogni volontario nel donare il tempo è il prezzemolo che dà sapore ad ogni gesto. Il mondo ha bisogno di solidarietà, solidarietà che non fa alcuna distinzione di sesso, ceto, religione o razza ma rispetta la dignità della persona e il dono spettacolare della vita. I nostri militi offrono la speranza di un mondo migliore», le parole di Marco Tombolini nel ripercorrere gli audaci inizi con il camice bianco in un locale nell'ex ospedale e con una 600 di seconda mano.
Oggi il polo della sicurezza di via Podgora è una struttura innovativa dotata di spazi adeguati in cui dare vita a progetti frutto di dialogo e condivisione che permetteranno di sviluppare idee e servizi sempre più estesi come sottolineato dal coordinatore delle attività Roberto Pretini che ha testimoniato l'efficace ricambio generazionale e ricordato quelli innovativi già avviati di integrazione sociale, giustizia riparativa ecc.
Andrea Sbaffo e Serafino Montaldi, presidente regionale e membro della direzione nazionale Anpas hanno rimarcato come «si siano evoluti gli standard di competenza e qualità del NUE (112) che localizza la chiamata d'emergenza dell'utente e come l'installazione delle antenne sul tetto del Polo della sicurezza abbia migliorato la copertura territoriale della rete radio».
Il sindaco Roberto Ascani ha sottolineato il valore civile e sociale di una «realtà cresciuta in maniera esponenziale a colpi di vite salvate e relazioni instaurate. Abbiamo creduto fortemente nella realizzazione di questo progetto intrapreso qualche anno fa intercettando i fondi per l'efficientamento energetico. Con determinazione abbiamo poi reperito le risorse per completare l'opera grazie anche al contributo di tanti privati salvando così un patrimonio che rischiava l'abbandono e che ora diventa un baluardo a garanzia della sicurezza che lega la comunità e le associazioni di volontariato», ha detto elogiando il lavoro corale degli uffici e dei militi e dedicando un omaggio a Vittorio Polenta, emblema del volontariato cittadino. A corollario della cerimonia, la Madonnina posta in un'edicola anch'essa ristrutturata ad arte per mano di due militi come segno di passaggio tra l'ex casa di riposo e l'attuale destinazione, che fu pensata dall'ex sindaco Mirco Soprani, il primo ad avere tale intuizione e una visione del futuro che ora è sotto gli occhi di tutti.
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Ultimo aggiornamento: 28 settembre 2025, 15:46