28 Ottobre 2018
Una mostra e un libro che “raccontano”, oggetti e foto che più di ogni altra parola fanno capire quanto la guerra sia inutile e crudele. Lungi dal voler spettacolarizzare o ammantare di bellezza un evento bellico pur vittorioso che ha procurato sofferenza e morte, le celebrazioni aperte ieri a Castelfidardo nel centenario del primo conflitto mondiale, lanciano un messaggio e toccano nel profondo. La presentazione del libro “In memoria dei fidardensi” e l`inaugurazione della mostra in Auditorium San Francesco (fino all`11 novembre, orari 10:00-12:00 e 17:00-19:30) costituiscono un percorso che dall`apertura del conflitto nel 1915 alla conclusione del 1918, rivela una inoppugnabile verità “La guerra è finita, ma le spine sono rimaste”. Dalla bomba a mano adibita a lumino sulla bandiera sabauda, agli elmetti traforati dai proiettili, dai vari tipi di corazze indossate dai soldati alla ricostruzione originale di una trincea, l`esposizione illustrata da uno dei curatori, il collezionista Luca Cimarosa, solleva ricordi e riflessioni. Il nutrito comitato promotore ha lavorato per mesi per un programma dai ricchi contenuti, frutto di una lodevole unità di intenti tra Amministrazione Comunale, Circolo Filatelico Numismatico Matassoli, Associazione Nazionale Carabinieri, conl’appoggio del Museo storico delle comunicazioni di Roma, Poste Italiane, Accademia italiana di filatelia e storia postale e il patrocinio di Regione Marche, Comuni di Noventa Padovana, Loreto, Filottrano, Osimo, Sirolo, Numana e Loro Piceno. “Un`avventura organizzativa nata da un`idea geniale di Beniamino Bugiolacchi, il cui primo risultato è un bel libro che approfondisce le storie dei caduti fidardensi, argomento che finora era stato trattato solo con riguardo alla tragica fine dell`artigliere Ruffini, emblema della stupidità della guerra”, ha detto il sindaco Roberto Ascani. “Sangue del nostro sangue, uomini cui è stata tolta la vita per onorare i quali dobbiamo impegnarci ogni giorno per contribuire a sostenere la nostra patria”, ha sottolineato il generale Tito Baldo Honorati, mentre Francesco Magi (Anc Castelfidardo) ha a sua volta sottolineato il gioco di squadra degli enti che ha consentito la ricerca storica da cui è scaturita la mostra e il testo che l`autore Roberto Carlorosi ha definito “una testimonianza, realizzata con la trascrizione di fogli matricolari autentici e foto utilizzate anche nel percorso espositivo. “Cercavamo un elemento iconografico caratterizzante: l`elmetto con il foro di entrata e di uscita è un emblema che riassume tutto”. Annunciate le iniziative delle prossime due settimane, che avranno altri momenti clou sabato 3 novembre con il raduno interregionale delle associazione d`arma e combattentistiche e la presentazione del francobollo del centenario emesso dal Ministero dello sviluppo economico che Poste Italiane effettuerà in tre sedi in Italia: Roma, Vittorio Veneto e Castelfidardo. Un annuncio dato con legittimo orgoglio dal Circolo “Matassoli” per voce della segretaria Rosalba Pigini che ha illustrato gli importanti eventi a latere di carattere filatelico che ospiteremo la prossima settimana.
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